IL SALE DELLA TERRA di J. Wittlin: grande romanzo da riscoprire.


Il sale della terra dello scrittore polacco Józef Wittlin non è un piccolo gioiello: è un romanzo di grande pregio, che vale la pena conoscere.

Il libro, pubblicato in origine nel 1935, è stato riproposto da Marsilio - nella bella edizione che vedete nell'immagine sopra - non a caso nel 2014, in occasione del centenario della prima guerra mondiale.




Wittlin racconta la misera vita del fantaccino Piotr Niewiadomski, destinato a diventare carne da cannone, dai giorni immediatamente precedenti lo scoppio del conflitto, trascorsi in una misera provincia della Galizia orientale (tra le attuali Polonia e Ucraina) del fu impero austroungarico, fino all'addestramento a cui seguirà la guerra. Tuttavia battaglie, pallottole ed esplosioni rimangono fuori dalle pagine di Il sale della terra.

Wittlin mostra gli autentici vinti, coloro che, già oppressi e mantenuti in condizioni di vita miserevoli in tempo di pace, poi sono destinati a essere mandati al macello in tempo di guerra.

La parabola del futuro soldato Niewiadomski è pervasa di ironia e di tragedia incombente, una tragedia ben più grande di quella vissuta quotidianamente nel villaggio natale, dove l'abbruttimento pareva almeno seguire un suo ineffabile corso naturale.
Con l'inizio della guerra la burocrazia, già ben presente nella sonnacchiosa vita dei pastori galiziani, diventa un tallone di ferro che schiaccia le persone e ne devia il corso delle vite.

Il romanzo doveva essere la prima parte di un trilogia, ma purtroppo non ebbe alcun seguito.

Spero vivamente che Il sale della terra rimanga nella memoria dei lettori anche trascorso il centenario della Grande Guerra.

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