NOVE INFRAMONDI di AA. VV., a cura di D. G. Hartwell & K. Cramer: utile antologia di fantascienza


(Silvio Berlusconi ha dichiarato più volte che dopo una notte passata a far l'amore con varie donne da lui ammaliate non c'è nulla di meglio di un bel racconto di fantascienza per corroborarsi e smaltire il Viagra. Credo che questa Nove Inframondi sia una raccolta che può aver apprezzato.)

Scherzi a parte, Nove inframondi raccoglie la prima parte dell'antologia annuale, curata da David G. Hartwell & Kathryn Cramer (i due simpatici ragazzi della foto qua sotto), coi migliori racconti, in questo caso, del 2008. Queste raccolte sono assai apprezzate come aggiornamenti dello stato dell'arte della fantascienza. Soprattutto permettono di conoscere qualche nuovo autore o confermano le qualità di qualcuno già conosciuto.



Prendo a prestito parte della recensione dell'Iguana dal suo blog: "La qualità media di questo volume è elevata e lo sarebbe stata ancor di più, se non per la presenza di un paio di racconti che ho cordialmente detestato (mi riferisco a Arkfall, di Carolyn Ives Gilman, le avventure di una coppia assessuata alla deriva nelle profondità marine tra luoghi comuni e deja-vù, e a Boojum, scritto a quattro mani dalla coppia Bear & Monette, storia di alieni cattivi e navi senzienti che ho fatto davvero fatica a mandar giù)". Fin qui concordo. Per il resto la mia opinione diverge.

Arancione di Neil Gaiman, l'autore più titolato e famoso della raccolta, è carino, ma poco più di un esercizio di stile.

Il racconto che più ho apprezzato è Memocane (da punire chi ha tradotto in maniera così pedestre il titolo originale Memory Dog) di Kathleen Ann Goonan, la storia di un uomo che per disperazione e per amore è disposto a trasferirsi nel corpo di un cane al fine di stare accanto alla sua amata. Tenere in piedi in maniera credibile un simile plot già di per sé non è poco e la Goonan ci riesce ottimamente, mantenendo l'equilibrio tra vicende emozionali, futuribilità tecnologica e visione del futuro.

Respiro di Ted Chiang è un racconto di fantascienza decisamente hard svolto con una abilità e un'intelligenza spaventevoli. A tratti permane il dubbio che dietro il talento e l'intelligenza ci sia la futilità. Ma non credo sia questo il caso. Forse lo dovrei rileggere (magari nella sua prima traduzione italiana su Robot 58 del 2009).

Anche La Pompa Sei di Paolo Bacigalupi (non è italiano), Quello che mi rende debole e strano verrà rimosso con l'ingegneria di Cory Doctorow e Viaggio su Oblivion di Vandana Singh sono bei racconti. I rimanenti poco più che discreti.

Cinque novelle su nove giustificano l'acquisto: non è poi così male.

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