PIONIERI di Phillip Mann: fantascienza, rivitalizzante evasione

(Premetto che ho sempre attribuito importanza minima alle definizioni di 'genere'. Possono avere utilità descrittiva, ma per il resto, che un libro, o un film o altro, siano drammatico, giallo, fantascienza, spy story, horror o altro poco importa. L'appartenenza a un dato genere ha rilevanza solo a seconda di ciò che ho voglia di leggere, o vedere.)


Da circa un anno non leggevo un libro di fantascienza.
La fantascienza rappresenta la lettura di evasione perfetta, per quanto mi riguarda.
Evasione da cosa, innanzitutto? Dalla realtà, è ovvio. Ogni tanto ci vuole. Non si possono leggere continuamente libri tenacemente seri, legati alle problematiche di tutti i giorni o ai grandi temi di tutta la vita. Inoltre qualche volta bisogna evadere, per l'appunto, da questa valle dei dannati in cui siamo stati sbattuti il giorno in cui siamo nati.

Eppure la fantascienza, specialmente quando ambientata nel futuro, di solito non è mai puro e semplice intrattenimento (mica parliamo di Baricco o di De Carlo!). Per il fatto stesso di proiettare l'uomo (o sue mutazioni o sue creazioni robotiche o altre diverse sue derivazioni) nel futuro, mostrandocelo a seconda delle strade che l'umanità vorrà intraprendere o degli ostacoli che non saprà evitare, è necessariamente improntata a una certa carica ideale.

La fantascienza quasi sempre, pur nell'alveo riposante della letteratura d'intrattenimento, non può che affrontare le grandi domande concernenti l'uomo perché qualsiasi sguardo, seppur lieve, sui giorni a venire implica un giudizio e un'analisi sul presente: storie dei giorni futuri costruite sulle fondamenta dei giorni che stiamo vivendo.

A questo va aggiunto che nessun altro genere lascia il campo così aperto alla fantasia. Qualsiasi porta può essere spalancata, qualsiasi panorama vi può essere scorto.

Per questo trovo la fantascienza sempre rilassante, ma anche rivitalizzante per il cervello.

Detto ciò, Pionieri (qui la trama, se vi interessa), scritto dall'inglese trapiantato in Nuova Zelanda Phillip Mann, ha atteso quasi 27 anni per essere letto dal sottoscritto. Intanto è stato traslocato da uno scaffale all'altro e da una casa all'altra.

Ora posso dire che non è male. Pionieri è una storia ben scritta, narrata in prima persona da un umanoide peloso creato da un laboratorio lunare per ricondurre a casa i solitari pionieri spediti per varie lande della galassia tanti anni prima nel tentativo di colonizzare mondi diversi e lontani.

Non lo consiglierei a chi non è appassionato di fantascienza, ma per me è stata una boccata di leggerezza.

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